Pensioni Quota 100, oggi partono i primi pagamenti. Chi sono i pensionati ad usufruire del nuovo sistema di pensione anticipata? L’Inps rilascia un primo quadro sulla natura delle domande e sui nuovi neo-pensionati di tutt’Italia.
Pensioni Quota 100, al via con i pagamenti per i nuovi pensionati
Si parte con i primi pagamenti, legati alle pensioni Quota 100. Si tratta della nuova misura varata dal Governo, che permette la pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. La misura Quota 100 sarà attiva per tre anni, rendendo più facile il processo di accesso alla pensione anticipata, superando i limiti imposti dalla legge Fornero. Chi sono i nuovi pensionati? L’Inps ci offre uno spaccato della situazione, anche se non completo al 100%, delle caratteristiche di chi è passato per Quota 100.
Parliamo di 92.280 domande di pensionamento anticipato, arrivate all’Inps fino al 14 marzo. Un numero rilevante, che ci fa ben capire, la volontà dei lavoratori italiani di andare in pensione, uscendo meritatamente dal mondo del lavoro. Parte dei beneficiari potranno godere di ricchi assegni, infatti, nel 45% dei casi, gli assegni vanno 1.000 ai 1.500 euro lordi. Nel 34% dei casi, gli assegni si aggireranno tra i 1.500 ed i 3 mila euro lordi.
Pensioni Quota 100: chi sono i nuovi pensionati?
L’Inps ci offre lo spaccato della situazione relativa a Quota 100 e chi sono i nuovi pensionati. Tra le domande di pensionamento anticipato, pervenute fino il 14 marzo, il 27% erano di donne, il 34% provenivano da soggetti con età inferiore i 63 anni, il 46% da parte di soggetti con età compresa tra i 64 e 65 anni. Ed ancora, il 34% delle domande di pensionamento, provenivano da lavoratori nel settore privato, mentre il 36% delle domande, da lavoratori nel settore pubblico.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, si nota come nel Sud ci siano state molte domande di pensionamento anticipato, soprattutto nei luoghi con reddito medio-basso e bassi livelli di occupazione. Probabilmente si tratta di persone in crisi con reddito medio-basso, che preferiscono e riescono a vivere con una pensione anche bassa, ma sicura. Se così fosse, e la tendenza sarà confermata, Quota 100 potrebbe somigliare al Reddito di cittadinanza, diventando una misura rivolta soprattutto alle classi deboli della società.
Quota 100, tra i nuovi pensionati le donne sono in minoranza
Tra i primi pensionati (26.831), si nota subito un grande divario tra i maschi e le femmine. Nulla di nuovo, i dati confermano le aspettative, visto che per andare in pensione con Quota 100, bisogna avere almeno 38 anni di contributi versati. Caratteristica tipica nella carriera lavorativa degli uomini, più difficile nella carriera lavorativa delle donne, caratterizzata dalla discontinuità. Tuttavia, la differenza di genere in Quota 100 è davvero molto alta.
I dati parlano dell’89,3% uomini contro 10,7% di donne. Se ragioniamo non in percentuale, ma in termini assoluti, sui 26.831 certificati di pensionamento, 23.966 sono di uomini. Ovviamente, il divario diminuirà, anche se in maniera lieve, quando le “donne quotiste” del pubblico impiego andranno in pensione. Il divario comunque non verrà colmato.
Domande Quota 100, le regioni in testa
Fino ad ora, la Lombardia è in testa, con 3.844 uscita rispetto alle 2.566 del Lazio. Ma tante anche le regioni del Sud a chiedere il pensionamento anticipato. Oltre 2 mila i nuovi pensionati in Sicilia, mentre in Campania e Puglia sono circa 1700 i nuovi pensionati. Le stime del Governo, prevedono per quest’anno 290 mila nuovi pensionamenti. Non poche.
Se le stime saranno confermate, significa aver quasi raddoppiato, nel corso di un solo anno le uscite legate al pensionamento anticipato. Questo soprattutto se consideriamo che, nel 2018 sono state 167.718 le pensioni pagate con anticipo e con solo i requisiti di anzianità. Non ci resta che attendere come la cosa si evolverà nel corso di questo primo anno di pensione anticipata con Quota 100.